Spesso tra paesi che sono collegati tramite una consistente popolazione di migranti e loro discendenti esistono flussi commerciali intensi. Tra i canali attraverso i quali tale commercio viene facilitato rientrano, nei paesi di origine o degli antenati, gli investimenti diretti di capitali in imprese e, nei paesi di residenza, lo sviluppo di imprese di proprietà dei migranti o dei membri delle diaspore. Inoltre, le comunità delle diaspore promuovono il commercio creando una domanda di prodotti nelle loro località di origine. Quindi, i gruppi delle diaspore spesso promuovono il commercio e gli investimenti nelle loro comunità di origine e sostengono politiche che stimolano il commercio bilaterale. Benché tali prodotti “nostalgici” possano rimanere confinati all’interno del mercato di nicchia rappresentato da quei consumatori che sono membri delle diaspore, possono anche essere inseriti in un mercato di più ampio consumo, se esposti ai membri della comunità ospitante attraverso le imprese delle diaspore o semplicemente attraverso le interazioni interpersonali. Analogamente, le comunità transnazionali rappresentano, nei paesi di origine, un importante mercato di consumo per le industrie legate al turismo e, nei paesi di residenza, per i promotori del turismo nelle reti sociali delle stesse comunità transnazionali. Questa sezione mira a mettere in evidenza i contributi che le comunità delle diaspore e dei migranti apportano al commercio, all’imprenditoria e agli investimenti. Di seguito sono riportate alcune domande guida per stimolare il dialogo:
Quali sono le barriere che ti impediscono di fare investimenti o affari tra il paese in cui vivi e i paesi da cui provieni?
Quali sono i veicoli di investimento più adatti (finanziari o di altro tipo) per assicurare la partecipazione attiva delle diaspore alla creazione di posti di lavoro nei paesi di origine e di destinazione?
Come si può impiegare la tecnologia e l'innovazione per stimolare lo sviluppo economico delle comunità delle diaspore nei paesi di origine e di destinazione?
Come possiamo stimolare il contributo delle diaspore allo sviluppo nazionale?